domenica 26 agosto 2007

...pensiero della notte...



La realtà divenne sogno ed il sogno realtà.

(Emily Dickinson)

giovedì 23 agosto 2007

...pensiero della notte



Mai nulla di splendido è stato realizzato se non da chi ha osato credere che dentro di sè ci fosse qualcosa più grande delle circostanze.

(Bruce Barton)

martedì 21 agosto 2007

...buongiorno....e piove, ma quanto piove!!...

Buongiorno, volete fare colazione con me?.... Che bruttissima giornata oggi, è tutto buio e triste e piove tantissimo....ma chi può pensare di essere in estate col freddino che da giorni fa?...Nel resto d'Italia sembra che questo estate sia stato molto calda ma qua quest'anno non lo abbiamo vista praticamente...forse quando ero in Spagna avrà fatto caldo quei 15 giorni, non so, ma in tutta questo estate i giorni di caldo proprio estivo sono stati meno di una settimana....Ed ora sinceramente, sembra ormai che da un bel po' siamo in autunno soprattutto per le temperature....Beh, mi prendo un bel caffè caldo, perché nonostante la data fa piacere ormai prendere qualcosa di caldo....

lunedì 20 agosto 2007

pillole di Madrid: dolci, feste, ozio e.. hasta la vista a Madrid!

I dolci di Madrid sono legati soprattutto alle feste della città. “Las torrijas”, il più importante di tutti, si mangia soprattutto nella Settimana Santa e sono fette grosse di pane inzuppate nel latte (o nel vino) passate nell’ uovo e fritte, tocco finale un po’ di cannella o miele. Le “huesos de santo” (ossa del santo) devono il loro nome alla forma allungata ed al fatto che si preparano il 1 di Novembre, il giorno di Ognisanti. Sono fatti di pasta di mandorle ripiena di crema. Sono il modo di ricordare i defunti dei madrileni, assieme ai “buñuelos”. Le “rosquillas del santo” si preparano per il 15 maggio festa di San Isidro, patrono di Madrid. Sono ciambelle e sono di tre tipi: “las tontas”(le sceme) chiamate così per non essere ricoperte di nulla; “las listas” (le furbe) ricoperte di zucchero fuso e quelle di Santa Clara ricoperte di meringa secca. Non si possono dimenticare “los churros” che abbiamo già menzionato e “los barquillos” cialde di forma cilindrica, molto simili a quelle dei gelati, che vengono venduti per strada in tutte le feste da caratteristici personaggi col tipico vestito del “chulapo” di Madrid che li trasportano in enormi e curiosi cilindri colorati con una apertura in alto che somiglia alla ruota di un timone, la “barquillera”…



E siccome i dolci tipici si mangiano nelle principali feste cittadine, non si può non menzionare le tipiche feste di Madrid. Sono forse le uniche occasioni in cui si vede e si sente il “vero madrileno”. Sono molto popolari e si svolgono per strada, frequentate soprattutto da chi madrileno lo è da sempre e tutto l’anno convive serenamente ed in armonia con gente di ogni dove, ma che in queste occasioni torna a sentirsi “solo madrileño”. Nelle “verbenas”, balli per strada, si balla “el chotis”, il tipico ballo di Madrid, si fanno uscire dagli armadi i vestiti di “chulapos” e “chulapas” e si sentono suonare los “organillos” (piccole pianole da strada). Le principali feste sono: il 15 maggio per il patrono San Isidro ed il 15 agosto per la “Virgen de la Paloma” la patrona “popolare” di Madrid. Ovviamente si fanno anche processioni e per San Isidro si va anche alla “hermita del Santo”, mentre il quadretto della “Virgen de la Paloma” ogni anno per la sua festa viene amorevolmente preso in consegna dai pompieri, gli unici in grado con la loro scala di poterlo prendere e portarlo in processione per le vie. Come detto prima, la Virgen de la Paloma (Madonna della Colomba, nome datole per il ritrovamento del quadro che la rappresenta in una colombaia) è solo la patrona “popolare”. La patrona ufficiale è la “Virgen de la Almudena” la cui effigie rimase nascosta dentro la muraglia di Madrid dal 712, anno in cui fu nascosta per sfuggire all’assedio arabo, fino all’anno 1085 quando, finalmente riconquistata Madrid e non riuscendo a trovare più il luogo del nascondiglio, durante una processione fatta allo scopo di chiedere un segnale per trovarla, si aprì la muraglia con grande frastuono ed apparve l’immagine. Oggi in quel luogo c’è una targa a ricordo ed una piccola effigie.


Ci sono infinità di cose che potrei ancora raccontare di Madrid, tantissimi posti appena accennati o lasciati da parte per non disperdere troppo il filo del racconto della “mia città”..C’è una gran offerta culturale con ben 73 musei, opera, teatri, spettacoli di ogni tipo, festival di musica e danza…estesi e curati parchi e giardini che permettono di passeggiare, remare, fare sport, persino di dare da mangiare agli scoiattoli in una città che è una delle capitali più verdi d’Europa…C’è l’enorme aeroporto internazionale dove arrivano settimanalmente più di 1000 voli provenienti da tutto il mondo; ci sono due Palazzi di Congressi, c’è il moderno recinto della fiera “del Campo de las Naciones” e ci sono più di 80.000 posti in altri centri di riunioni che fanno di Madrid uno dei centri di affari più rinomati d’Europa… C’è una metropolitana efficiente e molto estesa che permette non solo di raggiungere in pochissimo tempo qualunque zona della città ma che ormai raggiunge l’aeroporto e molti paesi della provincia…e ci sono tante altre cose ancora…


Ma quel qualcosa che caratterizza Madrid è la sua profonda e contagiosa passione per la vita, la sua scatenata effervescenza così come quella dei suoi abitanti. Io direi che Madrid più che vista va “assaporata”, ad incominciare dai “volti” di Madrid, i volti della gente che si vede per strada…suonatori di bicchieri, piccole bands più o meno improvvisate, mimi…ovunque è un palcoscenico, ovunque ci si raduna…



C’è un’ infinità di proposte per il tempo libero e lo svago. A Madrid esce settimanalmente un giornalino molto venduto, si chiama la “Guia del Ocio” e serve per poter conoscere almeno una parte dell’ampia offerta che c’è al riguardo. Locali, discoteche, bar, caffè e nuove terrazas aprono in continuazione. La zona vecchia, piena di animazione e sempre brulicante di gente fino a tardi, i quartieri di Chueca (per i gay), Bilbao (per i modaioli) e Malasaña (per gli alternativi) racchiudono il triangolo della moda madrilena, delle nuove tendenze e della vita notturna più scatenata. Ci sono anche Arguelles per gli studenti, Salamanca per i bar con musica e Huertas per tutti.



E c’è anche una grande offerta commerciale e per lo shopping che va dalle piccole e caratteristiche botteghe del centro, a tutte le più grandi firme ed alla grande distribuzione con l’immancabile Corte Inglés, che si trova ovunque, la “esquina del Bernabeu” (vicino allo stadio del Real Madrid), Xanadù, Mercado Fuencarral, e “la Vaguada” per citarne solo qualcuno dei più noti.


Non mi rimane che dire…anche se lo avrete già capito.. che io adoro Madrid con tutta la sua allegria, la sua confusione e le sue contraddizioni ma con quella vitalità che difficilmente si trova altrove. Spero che, se andrete in Spagna, visitiate Madrid perché, come già dissi all’inizio di queste pillole, noi madrileni diciamo…de Madrid al cielo y un agujerito para seguir viendo…(da Madrid al cielo…ed un forellino per poter continuare a vederla)



domenica 19 agosto 2007

le grandi manovre....

Finalmente seduta!.... Ho finito ora di sistemare le cose più grosse del piano di sopra per domani...dovrebbe arrivare l'imbianchino a tinteggiare casa!...certo che questo anno le mie "vacanze estive" sono all'insegna dei grandi lavoroni...altro che stress da ozio... E domani, ho sentito dalle previsioni meteo è prevista pioggia qua... speriamo la perturbazione sia mite e voglia gentilmente passar veloce perché non c'è nulla di peggio che imbiancare casa costretta a chiudere le finestre.. ci ho già fatto la prova, sono riuscita a fare il massimo penso, imbiancare casa sotto un'enorme nevicata e non dimentico che incubo è stato...a cominciare da quello olfattivo....


Sia come sia spero almeno che per una volta sia qualcosa di veloce, ma da quando vivo in Italia ho capito che se si incominciano i lavori iniziano i guai, sembra che ogni cosa che non doveva capitare capiti e ti trovi l'operaio del momento che ti chiede sconsolato, ed ora?...questo non era in preventivo, tocca a lei dire, ma se non facciamo così.... Insomma, le solite cose...il preventivo è basso per strapparti il si, dopo di che, ogni possibile lavoro sarebbe da fare, altrimenti.... e così i tempi si dilungano ed i preventivi vengono superati all'insegna di...ma chi si poteva aspettare?... chi poteva immaginare?... forse sembriamo tutti fessacchiotti caduti or ora da un pero, ma sinceramente almeno qua i peri sono ormai pochini... forse potrebbero rendersene conto che ormai dai "kiwi" che pullulano, non si cade ma si guarda tutto leggermente un po' più dall'alto...

sabato 18 agosto 2007

...pensieri della notte...





Avrei voluto chiudere il cielo come una semplice porta per restare una giornata acquattato nell’erba in attesa di niente.



(Raffaele Carrieri - Lamento del gabelliere)

venerdì 17 agosto 2007

venerdì 17...e piove...

...si, piove...poco ma piove ed è diventata di colpo una giornata cupa e triste, ho il mal di testa ed il mio pc che ormai non mi permette quasi di fare nulla...ah! e lunedì mi dicono incominceranno ad imbiancarmi casa... che vogliamo di più per un venerdì 17 di agosto? ...Beh, non sono superstiziosa e so bene che venerdì 17 o martedì 13 o qualunque altro giorno sarebbe lo stesso anche perché mi sorge una domanda...ad una spagnola che vive in Italia porta sfiga martedì 13 come agli spagnoli, venerdì 17 come agli italiani o ambedue?...

Ma con un minimo sforzo c'è sempre un modo di vedere le cose al meglio perché ...se fossimo andati qualche giorno in vacanza al mare saremo finiti in Liguria, e da quanto ho visto il tempo lì oggi era veramente bruttissimo dal mattino con pioggia forte e persino grandine per cui tutto sommato questa pioggiarellina non è poi la fine del mondo...e forse aiuta ad avere più voglia, concesso che mai si possa avere, di farsi imbiancare casa... ed il pc per ora mi sta lasciando postare...ma si, dai...che tutto sommato è un buon venerdì 17...

...pensiero del giorno...




E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire.

(Franco Battiato - Prospettiva Nevskij)

mercoledì 15 agosto 2007

...ferragosto

A ferragosto, si sa, quasi tutti sono in vacanza o escono a fare una gita ad hoc...dicono che tutto sia pieno oggi, chissà....sarà così?





Augurandomi che tutti quanti trovino un posticino nel divertimento collettivo di ferragosto, anche soltanto "di profilo" io che sono qua stavo leggendo una bella filastrocca di Gianni Rodari...Forse erano altri tempi, ma oggi è ferragosto e forse va bene lo stesso...




FERRAGOSTO



Filastrocca vola e va
dal bambino rimasto in città.
Chi va al mare ha vita serena
e fa i castelli con la rena,
chi va ai monti fa le scalate
e prende la doccia alle cascate...
E chi quattrini non ne ha?
Solo solo resta in città:

si sdraia al sole sul marciapiede,
se non c'è un vigile che lo vede,
e i suoi battelli sottomarini
fanno vela nei tombini.
Quando divento Presidente
faccio un decreto a tutta la gente;
«Ordinanza numero uno:

in città non resta nessuno;
ordinanza che viene poi,
tutti al mare, paghiamo noi,
inoltre le Alpi e gli Appennini
sono donati a tutti i bambini.
Chi non rispetta il decretato
va in prigione difilato».



(Gianni Rodari)

martedì 14 agosto 2007

...buon pranzo!

Corro a preparare pranzo, altrimenti chi lo ferma più...


...pensiero della notte...




Quando un uomo ha grossi problemi dovrebbe rivolgersi ad un bambino; sono loro, in un modo o nell'altro, a possedere il sogno e la libertà.

(Fjodor Dostoevskij)

lunedì 13 agosto 2007

...un incontro fortunato...

Ed anche se per un brevissimo tempo, sono riuscita, sempre aspettandomi di rimanere spenta, a fare un giro nel web... ed è stata una gran fortuna... Ora che quasi non riesco a leggere nulla mi sono subito trovata in un sito che meritava.... Si chiama Letture on line e per me è stato un toccasana per l'abbattimento da pc dispettoso.... Lì Silvia Montevecchi ha scritto tanti pezzi bellissimi....Riporto uno qua e se vi piace andate a leggervi il resto, merita veramente la pena... da "Adelina e il nonno"....

ADELINA E IL VIAGGIARE



Allora un giorno Adelina chiese al nonno
“Nonno, cosa significa
andare per terre sconosciute?
Parlami dei tuoi viaggi
Raccontami ancora delle persone
che hai incontrato”

Gli occhi di nonno Alfredo si rischiararono
e guardarono lontano
Forse
con un po’ di nostalgia

Lui, era stato un grande viaggiatore
un po’ matto anche
E aveva fatto
incontri meravigliosi

E così anche quel giorno
il racconto cominciò

“...i miei viaggi
Oh, quanto sono lontani
i miei viaggi!
E le persone che ho incontrato...?
Chissà che fine hanno fatto...

E’ stato così bello viaggiare Adelina!
La cosa più bella che potessi fare
La cosa che auguro a tutti coloro
che vogliono vivere davvero
Perché viaggiare...
viaggiare è respirare
viaggiare è pensare
E come il respiro e come il pensiero
il viaggiare è fluttuante
libero
vago
ignaro

Viaggiare è incontrare
conoscere
ascoltare

Viaggiare è scoprire
amare
assorbire

Viaggiare è non temere
è cambiare
è andare verso l’ignoto
lasciando ciò che conosci

Viaggiare è crescere
è osservare
è imparare

E’ una musica da ascoltare
E’ una musica da fare

Viaggiare è agire
camminare
andare verso

Incontri la gente più diversa e più strana
La fauna umana ti si allarga innanzi
con tutta la sua bizzarria
Gente mediocre e gente sublime
straricca e miserabile
colta e analfabeta
L’essere umano ti si presenta
nella sua piccolezza

Non sempre nella sua umiltà
Anzi

Le facce che ho incontrato...
Quante facce!
Eppure alcune ti restano dentro
Per sempre
Occhi che ti accompagnano
per tutta la vita
Sorrisi
Mani

Mani di bimbo
mani di madre
mani di prostituta
mani di lebbroso

Mani piagate
mani ingioiellate
mani tinte di henné
mani sporche di lavoro

Ciò che vivi e che incontri
ti permea
ti plasma
ti modifica

Ad ogni nuova partenza
tu non sei più quello di prima

I tuoi occhi
la tua mente
hanno visitato l’altrove
Hanno esplorato nuovi orizzonti
Sfidato nuove avventure

Ciò che immaginavi hai potuto toccarlo
La tua fantasia ha fatto i conti
con la realtà

Questo, Adelina mia cara
è l’andare per terre sconosciute
Navigare con la mente e con gli occhi
Portarli verso l’ignoto
disponibili a cambiare
a diventare altro
senza sapere
senza preventivare”



(Silvia Montevecchi)

...pensieri di una notte al pc...

Ora che è tornato il mio pc sto peggio di prima, almeno prima non trovavo le mie cose ma ero ospite di un pc che mi permetteva di scrivere, di fare i miei "lavoretti" di grafica, di divertirmi... un pc "amico" ed un po' distratto che mi lasciava fare anche se non sempre gli dimostravo di gradire più di tanto...

Il mio lo hanno fatto in qualche modo rivivere, ma nulla funziona a dovere e passo il mio tempo ormai schiava di una macchina che sembra impazzita... Ma per ora temo che la mia situazione potrà solo peggiorare perché non potrei nemmeno volendo rivolgermi a qualcuno, nessuno ripara un pc ad agosto, ma poi, chi si illude ormai?...il mio pc è condannato ad una fine ormai vicina, sempre che non finisca prima col mio sistema nervoso...


Ed io ci provo ancora, ma incomincia a diventare un incubo accenderlo... se almeno Natale fosse vicino!!....

sabato 11 agosto 2007

pillole di Madrid....andar "de tapas"

La cucina di Madrid ha subito l’influenza delle cucine di coloro che sono arrivati qui da ogni parte, soprattuto da quando nel lontano 1561 Felipe II vi portò la corte e ne fece la capitale. E l’arrivo della corte contrappose la fino allora esistente cucina popolare, che si usava nelle case dei madrileni e nei “mesones”, a quella propria dell’aristocrazia di corte. Ed è proprio nei “mesones” che la cucina madrilena ha amalgamato ambedue subendo anche le influenze delle cucine regionali ed arabe . E lo fa così bene che l’aristocratica tortilla di patate, cucinata e mangiata per tanto tempo solo a corte, diventa uno dei piatti più popolari in assoluto a Madrid, mentre il “pastel de liebre” (pasticcio di lepre) amato e cucinato dal popolo, diventa un piatto della cucina di corte.



I madrileni amano “picar” (”spizzicare”) fuori orario. I bar e le caffetterie sono pieni di gente a tutte le ore del giorno. Iniziando dal mattino dove si fa la colazione verso le 10, a volte con “el chocolate con churros” (cioccolata molto densa e calda con una specie di frittelle strette e lunghe, che può anche essere merenda nel freddo inverno, o chiusura di una lunga nottata di “movida”), si prendono tramezzini misti, croissant nelle croissanterie infarciti di ogni cibo immaginabile, toasts con burro e marmellata e verso pranzo o cena si prende l’aperitivo… ma si mangiano anche “bocadillos” (panini) dall’ eterno “bocadillo de calamares” alle altre tantissime varietà, come il “pepito de ternera” o ” el montado de lomo”….



Ci si ritrova con gli altri per l’aperitivo prima di cena o di pranzo nei fine settimana. Si ordina un “chato” (piccolo bicchiere di vino rosso o bianco) o una “caña” (un bicchiere di birra), accompagnato da “tapas” (un intera porzione) o “pinchos” (porzione molto più piccola tenuta su sovente da uno stecchino). Per chi non lo sapesse, le tapas sono singole porzioni piccole ma molto sfiziose. Se ne mangiano tante in piedi al “bar de tapas”. “Tapear”, il verbo con cui si indica l’andare in giro per tapas non è solo un modo diverso di mangiare, per i madrileni è un modo di vivere: si sta insieme, si tira a far tardi, ci si sente parte della comunità. Abitualmente si prendevano una o due tapas per locale assieme ad una bevanda per passare poi ad un altro e prenderne altre ma ora, data la gran varietà che si trova in ogni bar, ci si ferma in uno solo a pranzare o cenare “tapeando” con.. Gambas al ajillo, gambas con gabardina, boquerones en vinagre, callos, patatas bravas, tortilla brava, setas al ajillo, caracoles a la madrileña, soldaditos de Pavia, pincho moruno, pinchos de lomo o chorizo … la varietà è enorme. Si trovano bar de tapas in qualsiasi zona della città. Il più conosciuto è “el Museo del Jamón” (prosciutto) dove una enorme quantità di prosciutti scende dal soffitto.



Forse la parola “tapa” viene dall’antica abitudine di “tapar” (coprire) i calici ed i bicchieri di vino nelle taverne e mesones con un pezzo di pane o con un pezzetto di prosciutto per impedire che vi entrassero le mosche o la polvere. Sia questa o un’altra l’origine, è una tradizione molto antica risalente al medioevo e che oggi è diventata ormai un simbolo d’identità al punto che durante la Conferenza di Madrid, la regina Sofia ed il sindaco invitarono Raisa Gorbachova ad una bevuta con tapa durante la sua visita a Madrid.


Ma si fa anche pranzo o cena normalmente, quando non si può “ir de tapas”, e la tradizione dei nostri pasti non è leggera e nemmeno aristocratica. Il piatto per eccellenza è “el cocido” (bollito con carne, insaccati, ceci e verdure varie), la tortilla de patata (frittata di patate), los callos a la madrileña (trippa con chorizo, un salame con paprica), el potaje de garbanzos con espinacas y bacalao (ceci con spinaci e baccalà), la sopa de ajo (zuppa d’aglio) e anche se può sembrare un paradosso, data la posizione di Madrid, una grande importanza nei piatti madrileni hanno il pesce ed i frutti di mare. “El besugo a la madrileña” è uno dei piatti madrileni più antichi e assieme c’è la gran varietà di piatti preparati col baccalà: los soldaditos de pavia, buñuelos, croquetas… perchè, anche se si stenta a credere, Madrid è il secondo mercato per importanza di pesce al mondo dietro a quello di Tokio.


E si può andare di “tapas” o mangiare i piatti tradizionali madrileni in tanti mesones, fondas, taverne e ristoranti di ogni tipo. Qualcuno è anche tanto antico da figurare nel Guinnes dei Primati (il restaurante Botin che esiste dal 1725) , altri ancora decorati con mosaici alle pareti e molto caratteristici, altri moderni e con la cucina di ogni tipo e persino le “cafeteria” dei centri commerciali sono piene all’inverosimile e non si fa solo merenda, si fanno anche i pasti…
Ma per ora finiamo qua, mi ha preso fame , finiremo la prossima volta...

venerdì 10 agosto 2007

leggenda della notte: la leggenda del Cervino



Questa è una leggenda della Valle d'Aosta nella quale si parla di un gigante e una montagna....

Non si sapeva come fosse giunto nella Valle il gigante Gargantua. Si sa soltanto che abitava lì da moltissimo tempo e che gli piaceva tantissimo quella Valle. Voleva bene a tutti e ne era ricambiato ampiamente da grandi e piccini. Amava la pace e chiedeva ben poco per sé, accontentandosi di rosicchiare qualche albero, scelto con cura per non danneggiare il bosco.

Quando poi si trattava di dissetarsi Gargantua si chinava a bere l'aqua della Dora Baltea, con cautela però, perché una sorsata d'acqua di un gigante supera qualsiasi supercisterna.

Gli abitanti della valle lo viziavano lasciandogli di tanto in tanto una forma di formaggio o un barile di vino, e Gargantua cercava, da parte sua, di rendersi utile. Poteva senza fatica deviare con un dito il corso di un torrente. Alla vendemia gli bastava pigiare con il pollice il contenuto del tino più capace e fare il mosto. Se poi una mucca od una pecora cadevano per sbaglio in un burrone, Gargantua le pigliava per la coda e le tirava fuori. Se c'era bisogno di legna per scaldarsi, in un battibaleno arrivava qualche bel tronco di pino vicino a casa.

Gargantua era il beniamino dei bambini e spesso li faceva giocare a nascondino tra i peli del dorso della mano.

Quando erano stanchi di tutte quelle corse, ascoltavano deliziati il racconto dei viaggi straordinari che Gargantua aveva fatto prima di fermarsi nella valle, immaginando pianure immense, mari sterminati, grandi città e foreste.

E a quanti gli chiedevano se mai avesse nostalgia di tutto quel girovagare, Gargantua sorrideva, rimanendo pensoso e dentro di sé sentiva un leggero rimpianto.

Passarono giorni, mesi ed anni e la nostalgia per i mondi sconosciuti crebbe tanto che una sera, mentre Gargantua guardava lo splendido tramonto spegnersi sulle montagne, disse tra sé e sé, "domani devo proprio andare a vedere cosa c'è dietro a quelle cime. Poi, magari, me ne torno indietro...

La mattina dopo Gargantua se levò all'alba, si alzò, e badando a non calpestare i campi coltivati, si diresse verso il ghiacciaio che bloccava l'orizzonte. Lo scalò e pose infine i piedi sul crinale. Sotto il suo peso, la montagna si mosse scricchiolando, finché dal suo profondo ne uscì un gran fragore e tutto il montefranò rovinosamente.

Rimase intatta solo una piramide centrale a segno del passaggio di Gargantua, che si allontanava all'orizzonte. Era una nuova montagna che si ergeva nell'azzurro: il Cervino.


giovedì 9 agosto 2007

pensiero del giorno...



Il coraggio di immaginare alternative è la nostra più grande risorsa, capace di aggiungere colore e suspence a tutta la nostra vita.

(Daniel J. Boorstin)

dedicato ad un amico

mercoledì 8 agosto 2007

...pensiero della sera




E tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo.Tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita.

(Herman Hesse - Siddharta)

martedì 7 agosto 2007

...e la chiamano estate....

Eh si, ormai tutti quelli partiti questo weekend per le vacanze saranno sistemati nei rispettivi luoghi di villeggiatura e io spero che abbiano goduto oggi di una giornata bellissima perché qua, oggi, tutto si direbbe tranne che siamo in estate... Giornataccia grigia, triste, ventosissima prima, piovosa poi, e finita per ora in un temporalone che, sfogata la prima furia, continua con pioggia non forte e tuoni... Tutto questo condito di un abbassamento delle temperature in picchiata... Si direbbe una giornata d'autunno più che estiva di quelle che sembrano solo farti venire voglia di dormicchiare e intristiscono...



Ho sentito solo pochi attimi fa le previsioni per domani (ieri sembrava che oggi sarebbe stato bello) e sono di forti temporali a nord... Rimane la speranza che, avendo iniziato verso le 4 di mattina con un acquazzone tremendo questo cambiamento, sia stato tutto anticipato e quello previsto per domani sia già avvenuto....eh sì, lo so, mi aggrappo a spille tenute su appena appena... ma anche per chi non deve andare al mare né fare nulla di speciale il sole dovrebbe illuminare la giornata, almeno ad inizio agosto....

le mie cose...pensiero del giorno




Perché vivere è come scalare le montagne:
non devi guardarti alle spalle,
altrimenti rischi le vertigini.
Devi andare avanti, avanti, avanti...
Senza rimpiangere quello che ti sei lasciato dietro,
perché, se è rimasto indietro,
significa che non voleva accompagnarti nel tuo viaggio.
Però ti è servito anche quel pezzo di roccia
che non riesci più a vedere,
ti ha fatto capire, ti ha dato slancio...
(Giulia Carcasi)

lunedì 6 agosto 2007

pillole di Madrid: altri musei, parchi, mercati all’aperto

Madrid è tutto quello che finora abbiamo visto, ma è anche tante altre cose che volutamente abbiamo dimenticate nel nostro percorso: musei, parchi e giardini, mercati all’aperto ed altro ancora. Partiamo per un veloce percorso fra qualcuna di esse...


Iniziamo dai due musei, fra l’enorme offerta di musei cittadina, più importanti dopo il Prado e che completano una speciale immaginaria passeggiata nell’arte di tutti i tempi dai capolavori del passato del Prado alla produzione artistica dal 900 ad oggi del Reina Sofia con il suo pezzo forte, il Guernica di Picasso, e con tutta la collezione dell’ antico Museo di Arte Contemporanea con opere di Mirò, Tapies e tanti altri. L’annello di congiunzione fra i capolavori classici del Prado con l’arte contemporanea del Reina Sofia è il Museo Thyssen-Bornemisza, che raccoglie la più importante collezione privata di arte del mondo con opere dai primitivi fiamminghi fino alle avanguardie contemporanee.


Ma non di sola arte si vive a Madrid…La grande città respira grazie ai sui innumerevoli parchi e giardini… Sulla riva destra del Manzanares, con una estensione di 1.722 ettari, si trova una delle più ampie zone verdi di Madrid: la Casa de Campo. Creata nel 1562 da Filippo II come tenuta di caccia è aperta al pubblico dal 1931. All’interno si trova un bel laghetto artificiale, dove è possibile noleggiare barche a remi, e per i suoi viali si notano numerosi padiglioni, alcuni anche d’interesse artistico. La Casa del Campo è uno dei luoghi di svago preferiti dei madrileni, anche per la presenza di percorsi appositamente studiati per i ciclisti, di piste da pattinaggio, di campi da tennis, di una piscina all’aperto in estate, e di apposite aree con tavolini per pic-nic e punti di ristoro. Dalle vicinanze del lago artificiale si può godere di bellissime vedute di Madrid. Al suo interno si trovano il Parque de Atracciones (gran luna park con ristoranti, negozi, teatro per concerti e spettacoli all’aperto), il Parque Zoologico di Madrid (con acquario, delfinario ed aviario) e il Teleferico che collega ad un altro parco cittadino, el Parque del Oeste, all’altro lato del Manzanares con un tragitto di 2,5 chilometri ed a solo 40 metri da terra. Qua si trovano anche parte dei padiglioni della fiera di Madrid ed il Madrid Arena, un grande stadio di 30.000 m2 di superficie e con una capacità per 10.500 spettatori per avvenimenti sportivi, spettacoli, fiere e esposizioni. Alcuni degli antichi padiglioni della fiera (una volta Feria del Campo) sono costruzioni tipiche di diverse regioni spagnole trasformate oggi in ristoranti. Anche qua c’è la Venta del Batàn, luogo tradizionale di custodia dei tori delle corride della Plaza de Toros de Madrid.

Ci sono tanti altri parchi cittadini: la Quinta de la Fuente del Berro, el Parque de Berlin, el Capricho e altri ancora di tutti i gusti e misure ma per la sua diversità merita qualche parola il Parque ferial Juan Carlos I, nuovo spazio per la fiera di Madrid che ha sostituito quello della Casa de Campo e dove si trovano tutte le nuove tendenze architettoniche più di avanguardia in una esplosione di nuove idee e concetti del volume come nelle curiose sculture di artisti contemporanei all’aperto.



Ma anche all’aperto si svolge la Feria Internacional del Libro, appuntamento annuale con tutte le novità dell’editoria mondiale da maggio a giugno nel parco del Retiro; il mercato permanente di libri antichi ed usati nella Cuesta de Moyano ed “el Rastro”, mercato all’aria aperta che si svolge domeniche e festivi nel centro storico di Madrid. Deve il suo nome all’antica ubicazione di diverse concerie attorno alla via della “Ribera de Curtidores” (curtidores sono appunto i conciatori) vicina al mattatoio presso il Manzanares. Il trasporto degli animali morti dal mattatoio fino alle concerie, lasciava una “rastro de sangre” (scia, traccia di sangue). El Rastro era uno dei simboli emblematici di Madrid quando le bancarelle erano di artigiani ed antiquari. Tradizionalmente si vendevano articoli non commercializzati nei negozi classici con merce vecchia e strana, “rarità” e oggetti “diversi”, particolarmente vecchi. Oggi è diventato un mercato delle pulci con persone di ogni etnia alla ricerca di curiosità ed “occasioni”. A seconda delle zone del labirinto di vie e viuzze che l’ospita, si può trovare un particolare tipo di merce dall’artigianato locale ad abbigliamento nuovo e fatto a mano, a quello usato, mobili, antichità, dischi, roba usata e oggetti impossibili, ferramenta, tessuti e pelli. E quando il giro del rastro finisce ci si ferma in uno dei tanti bar a prendere una “cana con una tapa”.

Ed ora un accenno al clima di Madrid, che tanto condiziona le abitudini ed orari dei madrileni. Madrid è una fornace d’estate ed un congelatore d’inverno ed anche nella stessa giornata ci possono essere differenze abissali fra la temperatura del fresco mattino e le ore centrali della giornata. A dicembre, gennaio e febbraio si arriva facilmente a temperature sotto lo zero, a luglio ed agosto ci sono giornate oltre i 40° senza un filo di vento, o con un vento che sarebbe l’invidia di un forno ventilato. Le piogge sono irregolari, ed in generale, la primavera e l’autunno sono le stagioni ideali per visitare Madrid, in particolare maggio e settembre, con temperature di 16 e 24 gradi circa. Questo clima fa che a Madrid tutto venga spostato all’indietro nell’orologio. I negozi aprono tardi (9,30 o 10 della mattina, 17 o 17,30 al pomeriggio), si esce di casa, dove ci si ripara dal caldo a finestre chiuse e dietro a tapparelle, solo verso sera se non si è proprio costretti a farlo prima, si fa pranzo e cena tardi….e si vive soprattutto di notte… Anche se i turisti, almeno nelle zone più frequentate, trovano ristoranti aperti a tutte le ore i madrileni fanno colazione fra le 8 e le 9, pranzo tra le 14 e le 15, mentre si cena dalle 22 in poi…Ma delle abitudini alimentari dei madrileni e della cucina tipica parleremo la prossima volta….