Madrid è tutto quello che finora abbiamo visto, ma è anche tante altre cose che volutamente abbiamo dimenticate nel nostro percorso: musei, parchi e giardini, mercati all’aperto ed altro ancora. Partiamo per un veloce percorso fra qualcuna di esse...
Iniziamo dai due musei, fra l’enorme offerta di musei cittadina, più importanti dopo il Prado e che completano una speciale immaginaria passeggiata nell’arte di tutti i tempi dai capolavori del passato del Prado alla produzione artistica dal 900 ad oggi del Reina Sofia con il suo pezzo forte, il Guernica di Picasso, e con tutta la collezione dell’ antico Museo di Arte Contemporanea con opere di Mirò, Tapies e tanti altri. L’annello di congiunzione fra i capolavori classici del Prado con l’arte contemporanea del Reina Sofia è il Museo Thyssen-Bornemisza, che raccoglie la più importante collezione privata di arte del mondo con opere dai primitivi fiamminghi fino alle avanguardie contemporanee.
Ma non di sola arte si vive a Madrid…La grande città respira grazie ai sui innumerevoli parchi e giardini… Sulla riva destra del Manzanares, con una estensione di 1.722 ettari, si trova una delle più ampie zone verdi di Madrid: la Casa de Campo. Creata nel 1562 da Filippo II come tenuta di caccia è aperta al pubblico dal 1931. All’interno si trova un bel laghetto artificiale, dove è possibile noleggiare barche a remi, e per i suoi viali si notano numerosi padiglioni, alcuni anche d’interesse artistico. La Casa del Campo è uno dei luoghi di svago preferiti dei madrileni, anche per la presenza di percorsi appositamente studiati per i ciclisti, di piste da pattinaggio, di campi da tennis, di una piscina all’aperto in estate, e di apposite aree con tavolini per pic-nic e punti di ristoro. Dalle vicinanze del lago artificiale si può godere di bellissime vedute di Madrid. Al suo interno si trovano il Parque de Atracciones (gran luna park con ristoranti, negozi, teatro per concerti e spettacoli all’aperto), il Parque Zoologico di Madrid (con acquario, delfinario ed aviario) e il Teleferico che collega ad un altro parco cittadino, el Parque del Oeste, all’altro lato del Manzanares con un tragitto di 2,5 chilometri ed a solo 40 metri da terra. Qua si trovano anche parte dei padiglioni della fiera di Madrid ed il Madrid Arena, un grande stadio di 30.000 m2 di superficie e con una capacità per 10.500 spettatori per avvenimenti sportivi, spettacoli, fiere e esposizioni. Alcuni degli antichi padiglioni della fiera (una volta Feria del Campo) sono costruzioni tipiche di diverse regioni spagnole trasformate oggi in ristoranti. Anche qua c’è la Venta del Batàn, luogo tradizionale di custodia dei tori delle corride della Plaza de Toros de Madrid.
Ci sono tanti altri parchi cittadini: la Quinta de la Fuente del Berro, el Parque de Berlin, el Capricho e altri ancora di tutti i gusti e misure ma per la sua diversità merita qualche parola il Parque ferial Juan Carlos I, nuovo spazio per la fiera di Madrid che ha sostituito quello della Casa de Campo e dove si trovano tutte le nuove tendenze architettoniche più di avanguardia in una esplosione di nuove idee e concetti del volume come nelle curiose sculture di artisti contemporanei all’aperto.
Ma anche all’aperto si svolge la Feria Internacional del Libro, appuntamento annuale con tutte le novità dell’editoria mondiale da maggio a giugno nel parco del Retiro; il mercato permanente di libri antichi ed usati nella Cuesta de Moyano ed “el Rastro”, mercato all’aria aperta che si svolge domeniche e festivi nel centro storico di Madrid. Deve il suo nome all’antica ubicazione di diverse concerie attorno alla via della “Ribera de Curtidores” (curtidores sono appunto i conciatori) vicina al mattatoio presso il Manzanares. Il trasporto degli animali morti dal mattatoio fino alle concerie, lasciava una “rastro de sangre” (scia, traccia di sangue). El Rastro era uno dei simboli emblematici di Madrid quando le bancarelle erano di artigiani ed antiquari. Tradizionalmente si vendevano articoli non commercializzati nei negozi classici con merce vecchia e strana, “rarità” e oggetti “diversi”, particolarmente vecchi. Oggi è diventato un mercato delle pulci con persone di ogni etnia alla ricerca di curiosità ed “occasioni”. A seconda delle zone del labirinto di vie e viuzze che l’ospita, si può trovare un particolare tipo di merce dall’artigianato locale ad abbigliamento nuovo e fatto a mano, a quello usato, mobili, antichità, dischi, roba usata e oggetti impossibili, ferramenta, tessuti e pelli. E quando il giro del rastro finisce ci si ferma in uno dei tanti bar a prendere una “cana con una tapa”.
Ed ora un accenno al clima di Madrid, che tanto condiziona le abitudini ed orari dei madrileni. Madrid è una fornace d’estate ed un congelatore d’inverno ed anche nella stessa giornata ci possono essere differenze abissali fra la temperatura del fresco mattino e le ore centrali della giornata. A dicembre, gennaio e febbraio si arriva facilmente a temperature sotto lo zero, a luglio ed agosto ci sono giornate oltre i 40° senza un filo di vento, o con un vento che sarebbe l’invidia di un forno ventilato. Le piogge sono irregolari, ed in generale, la primavera e l’autunno sono le stagioni ideali per visitare Madrid, in particolare maggio e settembre, con temperature di 16 e 24 gradi circa. Questo clima fa che a Madrid tutto venga spostato all’indietro nell’orologio. I negozi aprono tardi (9,30 o 10 della mattina, 17 o 17,30 al pomeriggio), si esce di casa, dove ci si ripara dal caldo a finestre chiuse e dietro a tapparelle, solo verso sera se non si è proprio costretti a farlo prima, si fa pranzo e cena tardi….e si vive soprattutto di notte… Anche se i turisti, almeno nelle zone più frequentate, trovano ristoranti aperti a tutte le ore i madrileni fanno colazione fra le 8 e le 9, pranzo tra le 14 e le 15, mentre si cena dalle 22 in poi…Ma delle abitudini alimentari dei madrileni e della cucina tipica parleremo la prossima volta….